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Fiscal compact, raccolta di firme anche a Siracusa

Contro le politiche di austerità adottate dall’Europa e dall’Italia oggi parte anche a Siracusa e provincia la campagna referendaria per cambiare la legge sul Fiscal Compact.
Le politiche di tagli indiscriminati, di assenza di investimenti per il futuro delle imprese e dei giovani, di aumenti insostenibili della pressione fiscale che, dal 2007 ad oggi, hanno raddoppiato la disoccupazione, arrivata a livelli inaccettabili soprattutto tra i giovani, ha fatto diminuire il valore della ricchezza nazionale, ha peggiorato i conti pubblici e fatto chiudere più di tre milioni di imprese in tutto il Paese. Invece di creare benessere per tutti così come era stato promesso, la politica dell’austerità ha costretto tutti a lottare per ottenere un benessere sempre minore.
Per queste ragioni la CGIL è nel comitato promotore dei quattro referendum“Stop all’austerità, sì alla crescita, sì all’Europa del lavoro e del nuovo sviluppo” composto da economisti, giuristi e sindacalisti di diverso orientamento culturale e politico.
I quattro “Sì” richiesti potrebbero modificare alcune disposizioni della legge 243 del 2012 che dà attuazione al principio dell’equilibrio di bilancio introdotto nella Costituzione con la legge costituzionale n.1 del 2012, eliminando alcune gravi storture introdotte dal parlamento italiano. Con i referendum si vogliono abrogare le disposizioni che obbligano governo e parlamento a fissare obiettivi di bilancio più gravosi di quelli definiti in sede europea. Il referendum abroga la disposizione che prevede la corrispondenza tra il principio costituzionale di bilancio e il cosiddetto “obiettivo a medio termine” stabilito in Europa, una norma che non è imposta dal Fiscal Compact.
“La raccolta delle firme ha sicuramente anche un significato politico – afferma Enzo Vaccaro, della segreteria provinciale della Cgil – si dà la possibilità ai cittadini italiani di poter esprimere il proprio disaccordo su politiche economiche che sono fatte solo di tagli e di sacrifici dei “soliti noti” senza nessun ritorno in termini di crescita, sviluppo, occupazione. Appuntamento, domani e sabato prossimo a piazza XXV luglio per la raccolta delle firme.

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