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Guardia di Finanza e Dia confiscano i beni di Nunzio Salafia

La Guardia di Finanza di Siracusa unitamente alla Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha eseguito un provvedimento di confisca dei beni appartenenti a Nunzio Salafia, il cosiddetto patriarca, tra gli esponenti del clan Aparo-Nardo-Trigila. Salafia, 64 anni, nella sua biografia criminale, annovera diverse condanne per associazione a delinquere di stampo mafioso, reati contro il patrimonio, sequestro di persona ed estorsione.

L’impegno degli Organi di Polizia sul fronte della lotta all’accumulo di illecite ricchezze dei clan mafiosi si è concentrato sulla verifica delle modalità di acquisizione del patrimonio di Salafia ed è culminato con l’inoltro di due distinte proposte di misura di prevenzione all’Autorità Giudiziaria che le ha pienamente accolte emettendo il provvedimento di confisca. Il Tribunale di Siracusa, ha, positivamente valutato sia il curriculum criminale, rilevandone la pericolosità sociale, sia l’esito degli accertamenti patrimoniali che hanno permesso di constatare l’assenza di risorse lecite idonee a giustificare gli investimenti posti in essere, affiancata da una cospicua e generalizzata sproporzione tra i redditi dichiarati ed i patrimoni posseduti.

Con il provvedimento eseguito, sono stati posti sotto sequestro i beni riconducibili a vario titolo, anche attraverso “prestanomi”, al predetto Nunzio Salafia complessivamente stimati in oltre 500 mila euroI beni, considerati il provento dell’attività illecita svolta, consistono in 2 aziende con sede a Siracusa e Melilli operanti nel settore del commercio dei materiali da costruzione ed alimentare; 3 veicoli tra cui anche mezzi pesanti per autotrasporto; attrezzature utilizza

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