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Indagati del petrolio, l’attenzione di alcune Procure della Distrettuale Antimafia

Ci sarebbe l’attenzione di alcune procure della Direzione Distrettuale Antimafia della Sicilia, sui rapporti a ventaglio nell’Isola di alcuni degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul petrolio in Basilicata, dove è finito l’imprenditore augustano Gianluca Gemelli. Starebbero indagando su diversi aspetti probatori al fine di tracciare elementi scaturiti dai filoni dell’indagine principale. Anche in questo caso si parlerebbe della volontà finalizzata al traffico d’influenze e concorso in abuso d’ufficio. Finita dentro l’inchiesta nell’attività dei Pm del petrolio della Basilicata, anche l’Autorità portuale di Augusta, a seguito di una traccia che sarebbe venuta fuori nell’ambito del filone principale d’accertamento, durante le indagini in generale e sarebbe spuntata fuori una presunta concessione “favorevole” di un pontile d’attracco strategico all’interno della rada di Augusta. Negli ambienti politici romani si parlerebbe di fatti risalenti a qualche tempo fa.

Entrata nell’occhio del ciclone anche l’Ias di Priolo, dove nei giorni scorsi gli uomini della Squadra mobile della Questura di Caltanissetta, su ordine della Direzione Distrettuale Antimafia nissena, hanno acquisito atti, documenti, verbali e nomine.

Sulle indagini vige il massimo riserbo; nessuna conferma e nessuna smentita. Ma nello scenario potrebbe innescarsi un controllo a catena su tutte concessioni demaniali e le autorizzazioni rilasciate negli ultimi anni a industrie e aziende locali e i tanti rapporti tra alcuni degli indagati e le varie istituzioni, i partiti e la politica, aziende private che operano in tutta la Sicilia, così come su nomine e incarichi.

C.A.

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