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La Dia: “Usura, reato subdolo e diffuso nel siracusano, collegato alla ludopatia”

“Il fenomeno dell’usura si conferma tra le forme delittuose più ricorrenti e spesso collegato allo sfruttamento della ludopatia favorita dal sistema delle piattaforme online di gioco e scommesse”. Questo è riportato nella relazione semestrale della direzione investigativa antimafia nel capitolo riservato all’andamento della criminalità nella nostra provincia. E si fa riferimento all’indagine “Ludos” che il 30 settembre dello scorso annoha condotto all’arresto di undici persone per i reati di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse on-line attraverso siti illegali, esercizio abusivo dell’attività di credito ed usura.  

“Credo che il problema esista e sia socialmente pesante”, afferma Mauro Magnano, dirigente nazionale della federazione antiracket che si dice preoccupato per la diffusione della ludopatia e al problema dell’usura cui spesso si accompagna. “Abbiamo notato, soprattutto nei piccoli comuni – dice Magnano – che il problema riguarda soprattutto le fasce deboli. Pensionati, madri di famiglia, vedove che dilapidano i loro averi pur di scommettere e rovinando sé stessi e i propri familiari e ciò rappresenta una tragedia nella tragedia. Anche i paesi piccoli soffrono di questa patologia sociale e fa rabbia che, in parte, sia lo Stato che l’alimenta con i gratta e vinci. È un fenomeno sotterraneo che è cresciuto in questi ultimi due anni di pandemia che ci ha chiusi in casa e favorendo le scommesse telematiche”. 

“Abbiamo provato a fare qualcosa – dice Magnano – sollevando il problema a largo raggio. Il comitato nazionale antiracket sollevò la questione e quando divenne parlamentare, e l’allora commissario Lauro, da parlamentare, fu promotore d’interventi legislativi. Noi possiamo contribuire soltanto invitando le vittime a denunciare gli usurai. Una grossa mano, in questo senso, possono darcela le amministrazioni comunali, che sono radicate nel territorio e possono raggiungere le persone afflitte dalla ludopatia. Nei piccoli comuni abbiamo organizzato incontri nei centri sociali, raggiungendo anziani e persone fragili per metterle in guardia da queste problematiche. Nelle grandi città si dovrebbe fare altrettanto, considerando che lì è facile finire nelle grinfie della criminalità organizzata. Credo che la classe politica debba guardare a questi problemi che non provocano allarme generale e, per questo motivo, sono ancor più trascurati”.  

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