L'Opinione

La guerra nel Pd siracusano e le “polpette avvelenate”

Forzando i segreti del Palazzo e la concomitanza con i veleni scoppiati all’interno del Pd siracusano per il caso che ha visto il capo di Gabinetto del comune di Siracusa, Giovanni Cafeo, protagonista per qualche giorno della scena politica-giudiziaria e costretto alle dimissioni perché indagato per una serie di reati, si scopre che il trattamento sulla divulgazione delle notizie in merito alla vicenda da parte di qualcuno ha voluto fare la differenza, riaccendendo i riflettori su nuovi possibili veleni al Palazzo di Giustizia di Siracusa, così come nella politica locale. Tra un editore e un altro, un giornalista anziché l’altro, c’è chi è stato, di fatto, avvantaggiato nel ricevere le preziose “veline” con dovizia di particolari, mentre ad altri già da qualche tempo si vogliono offrire delle “polpette avvelenate preconfezionate”. Ora gli ambienti giudiziari e giornalistici tentano di capire il perché e che cosa si nasconde davvero dietro queste strategiche mosse. Non di certo una mera concorrenza tra testate, mentre gli aspetti dello scenario attuale confermano tale siffatta situazione registrata e da riportare indietro, rimandano così che la vendetta è davvero un “piatto” da servire “freddo”.

Sui fatti accaduti è scattata una ragionevole quanto sinistra preoccupazione tra gli addetti ai lavori, che nei corridoi del “palazzaccio” di viale Santa Panagia a caldo hanno commentato il fatto come una nuova quanto possibile pericolosa “scintilla”per riaccendere una  stagione di vecchi veleni.

C.A.

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