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La morte dell’infermiera avvenuta non per cause naturali

Arrivano le prime, parziali risposte ai quesiti che magistrato e familiari si erano posti sulle cause del decesso di Eligia Ardita, la 35enne infermiera siracusana, la cui prematura scomparsa risale alla sera del 19 gennaio scorso. Il medico legale Orazio Cascio, infatti, ha depositato alla Procura della Repubblica di Siracusa l’esito dell’autopsia, completo dell’esame necroscopico e delle indagini istologiche, eseguite in laboratorio sui tessuti asportati dal corpo della puerpera, che morì insieme con la bimba che portava in grembo.

Sulla scrivania del pubblico ministero Magda Guarnaccia c’è la relazione del consulente, di quasi quaranta pagine dalle quali si evincerebbe che il decesso di Eligia sia avvenuto non per cause naturali. Tutti gli elementi rilevati sarebbero, infatti, indicativi di una morte avvenuta per asfissia direttamente collegata a un trauma subito dalla donna. Per il consulente della Procura, la vittima avrebbe subito un rilevante trauma cranico che avrebbe determinato la perdita di coscienza tale da ridurre i meccanismi di difesa dell’organismo in particolare quelli che avrebbero potuto disostruire le vie respiratorie. Il medico legale si è soffermato sulle lesioni al capo che sarebbero incompatibili con un urto accidentale contro il pavimento o altra superficie mentre innescherebbe l’ipotesi che le ecchimosi in testa possano essere compatibili piuttosto con “l’azione violenta reiterata di terzi”. La perizia, quindi, escluderebbe che il decesso della donna possa essere collegato a condotte colpose dei sanitari che hanno avuto in cura la puerpera dal momento in cui è scattata la macchina dei soccorsi.

“Siamo grati dell’attenzione che il magistrato e i carabinieri stanno dando al caso di mia figlia – spiega il padre, visibilmente commosso e provato da un vuoto incolmabile – Dalla perizia abbiamo appreso che non è vero quanto si diceva che Eligia soffrisse di chissà quali patologie e che il suo decesso fosse, quindi, collegabile al suo stato di salute. Il quadro che si prospetta è ancora più complesso. Attendiamo fiduciosi che gli inquirenti, completando le loro indagini, possano offrirci un quadro esaustivo su quanto accaduto la sera del 19 gennaio scorso”.

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