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Modifiche al decreto sostegni, un migliaio di imprese siracusane in crisi

“Aziende edili in crisi e paralisi dell’economia dopo le modifiche del decreto Sostegni ter che consente una sola cessione del credito”. Lo afferma il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa, Sebastiano Floridia che lancia l’allarme sulla situazione nel Siracusano, la cui ripresa, dopo lo scoppio della pandemia, è stato scandito dagli effetti benefici del Superbonus.

“Non c’è dubbio – dice il presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Siracusa – che il Superbonus ha dato ossigeno al comparto edile, che ha un peso importante nel Prodotto interno lordo nell’economia locale, secondo solo al Petrolchimico di Siracusa. Con gli aiuti statali il 2021 è stato un anno di forte espansione per l’intera filiera: la ristrutturazione edilizia e l’efficientamento energetico degli immobile degli edifici hanno avuto una forte impennata ma la modifica al decreto Sostegni sta frenando l’andamento positivo dello scorso anno e rischia di avere conseguenze negative nell’anno in corso”. La modifica del decreto Sostegni ter è motivata dall’esigenza di ridurre le frodi, invece sta comportando una brusca frenata dell’economia.

Il comparto edile nel Siracusano conta 1150 imprese edili attive, 3400 cantieri, per una massa salariale di 45 milioni di euro annui. Delle 1150 imprese edili attive, 1110 sono con meno di 10 operai.

“Un esercito di microimprese – dice il presidente Floridia – a trazione artigianale dal valore qualitativo di eccellenza e 40 di fascia alta ben organizzate. A supporto della fase esecutiva ci sono 1500 Ingegneri, 800 Architetti, 500 geometri, 300 Geologi, tutti sul campo. Competenze di eccellenza e rigorosità scientifica Una filiera organizzata, preparata, dignitosa ed orgogliosa. Ognuno per il proprio ruolo, ha creduto in questo miraggio ed ha investito in attrezzature, ponteggi, mezzi meccanici, software, formazione del personale, tempo”.

“Le conseguenze sul primo trimestre dell’anno saranno devastanti – dice Floridia – e come è facile immaginare le ripercussioni riguarderanno non solo le aziende, che hanno investito risorse, ma anche la manodopera. Insomma, un effetto domino con ricadute pesanti che si riverbereranno sui consumi. Già registriamo il disimpegno delle banche nell’acquisto dei crediti di imposta e questo inciderà nei lavori di riqualificazione grazie al Superbonus”.

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