L'Opinione

Pnrr Sanità, Cirone Di Marco: affrontare uniti i nodi cruciali

Se la provincia di Siracusa vuole vincere la sfida che il PNRR anche in materia di Sanità pone, dobbiamo dismettere le casacche e affrontarne aldilà delle appartenenze i nodi cruciali. A momenti eccezionali come quello che stiamo vivendo vanno opposte risposte eccezionali, altro da quanto stiamo vedendo con le chiusure a riccio del governo regionale, dei conflitti tra assessorato e parlamento regionale, tra partiti, tra territori. Ci si attarda a rincorrersi con dichiarazioni, comunicati, denunce, segnalazioni, a fronte di tempi incalzanti alla fine dei quali comunque decisioni dovranno essere assunte e definiranno la nuova offerta sanitaria della nostra provincia. Tutto questo, mentre alle aspettative indotte dalle ripartizioni di risorse e servizi del PNRR, nel territorio provato ancora oggi da una pandemia che ha piegato cittadini e strutture e personale sanitario, crescono la protesta e il malessere per carenze e iniquità consolidate. Un filo rosso di allarme lega le carenze e il depauperamento del personale medico, specialistico, infermieristico: a Pachino, a Noto, ad Avola, a Lentini e zona nord, nei comuni montani in una protesta motivata che riguarda vuoti di organico nei reparti, nei PTE, nei pronto soccorso, nelle carceri, in comparti come la salute mentale o i disabili gravissimi , mentre sono in affanno prevenzione e riabilitazione. La stessa attuazione del PNRR Sanità Missione 6, che dovrebbe ridisegnare e dare vigore alla medicina territoriale, rischia di essere monca se ad essa non si affianca la lettura e attuazione della Missione 5, quella dell’inclusione sociale. Dove se ne sta discutendo? Con chi? I documenti unici di programmazione approntati dai Comuni in vista dell’approvazione dei bilanci di previsione 2022/2024 ne tengono conto? Quale il livello previsionale di integrazione tra sanità e sociosanitario? Rifuggire da certo catastrofismo di maniera che imperversa nella polemica politica, non può significare estraniarsi da possibili rischi che si corrono e restare con le mani in mano. La nostra provincia ha dato prova almeno in due recenti vicende di saper trovare sintonie tra forze politiche e sociali sia in occasione della difesa della Camera di Commercio che dei processi di riconversione energetica della zona industriale. Sarebbe così strano che a fronte della difesa del fondamentale diritto alla salute si adottasse lo stesso metodo? La Conferenza provinciale dei 21 Sindaci , che ha compiti specifici in materia sanitaria e socio assistenziale, assuma l’iniziativa: convochi un tavolo di concertazione aperto all’ Asp, alle organizzazioni professionali della sanità, ai sindacati, alla deputazione, alle forze politiche . Si faccia un’operazione trasparenza , si indichino bisogni ,procedimenti , misure adottate e da adottare; non si giochi allo scaricabarile o alla polemicuzza tra comuni o tra province. Il nostro territorio ha l’opportunità di superare gap di organico e strutture , non mancano le risorse finanziarie da PNRR, fondi comunitari, bilancio dello Stato. Ciò che può mancare e’ la visione condivisa. Ad essa bisogna lavorare da subito, recuperando un ritardo che potrebbe costare caro ai cittadini e alle cittadine della nostra provincia.    

Marika Cirone Di Marco

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