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Nel territorio siracusano in aumento l’uso della droga tra i giovani e gente di una certa età

di Concetto Alota

I continui colpi inferti dalle forze di polizia allo spaccio della droga, hanno fatto scoprire un aumento degli assuntori di stupefacenti di ogni genere e natura; fenomeno che si espande in quasi tutto il territorio siracusano in maniera esponenziale. Spaccio delle droghe che registra una forte capacità remunerativa per gli specialisti del settore; ma lo scenario e gli equilibri sono cambiati. L’aumento del consumo di stupefacenti nella concorrenza tra i nuovi gruppi di battitori liberi, autonomi costituiti nelle rispettive piazze di spaccio, senza il peso dei clan storici e l’abbassamento del prezzo, ha calmierato il mercato, aumentando la vendita della droga a dismisura. È una semplice logica di mercato. Secondo le ultime statistiche, sta aumentando sempre di più il consumo di stupefacenti tra i giovani, uomini, donne, gente di una certa età. In tal senso, lo studio della Commissione Parlamentare per l’Infanzia e l’Adolescenza, durante la discussione sulle dipendenze tra adolescenti, ha stabilito che non si tratta solo di oppiacei, ma anche di eroina, benzodiazepine e di altre sostanze che vengono mescolate con l’alcool o con gli psicofarmaci.

In effetti, in questa fascia di età sembra molto diffuso anche il cosiddetto policonsumo. Droghe, bevande alcoliche, tabacco e così via. Il problema è che non esiste un vero e proprio sistema di prevenzione, e spesso i genitori non si accorgono nemmeno che i figli stanno facendo uso di stupefacenti.

Le sostanze stupefacenti costano di meno, e sono reperibili anche sul web, e questo da quando è iniziata la pandemia, e le attività online hanno preso maggiormente piede.

Il fattore scatenante della dipendenza si differenzia in base al carattere, alla situazione, all’ambiente in cui i giovani vivono. La tossicodipendenza ha una componente genetica tra le proprie cause, ma non può essere ridotto tutto a questo. C’è chi inizia ad assumere droghe per imitare i coetanei, o per sentirsi parte di un gruppo.

Escono dal commercio della droga molti degli uomini storici dei vecchi clan; un ricambio naturale, dovuto all’assenza sul campo di uomini perché ritirati a vita privata o perché finiti in carcere con una lunga detenzioni, anche se buona parte del commercio all’ingrosso della droga è ancora in mano ai vecchi uomini degli storici clan. Insomma, una suddivisone del mercato con la “libera circolazione” nel territorio in cui a fare la differenza è la concorrenza del mercato che ha portato al calo del costo degli stupefacenti senza i tanti passaggio che fanno lievitare i prezzi. 

I più ricercati dai grossisti della droga sono quelli che hanno alle spalle esperienze e sono considerati “bravi nel mestiere”. Nel giro dei gruppi che “commerciano” droga, è sbocciata una forma di festeggiamenti con fuochi d’artificio che udiamo quasi ogni notte. E questo avviene ogni qualvolta si registra una buona vendita della partita di droga acquistata; ma anche quando le forze dell’ordine arrestano componenti di altri gruppi concorrenti, in una sorta di cane mangia cane che crea nuovi potenziali clienti. E questa logica, a ben sentire e a ben vedere, sulle indagini di inquirenti e forze di polizia e i possibili potenziali delatori; non per niente si registra l’arrivo presso la Procura di Siracusa un totale di esposti e denunce per centinaia di lettere anonime. Certamente non tutte hanno per oggetto lo spaccio della droga o la detenzione delle armi, ma è comunque un numero molto alto rispetto alla popolazione residente.

Non solo droga. I reati in forte aumento sono i furti in appartamenti, magazzini, garage, il lavoro nero e l’abusivismo diffuso. Altro aspetto criminoso, che interessa la salute dei cittadini, è il cattivo mantenimento di prodotti destinati alla popolazione, come pane, carne, salumi, formaggi e tanto altro ancora nei locali pubblici. Reati che per la cronaca sono stati scoperti copiosi dalle forze di polizia.

Ma l’allarme sociale è nella nuova frontiera dell’estorsione con un nuovo metodo. Non più richieste individuali ai negozianti, ma attraverso i grossisti che riforniscono i negozi, i ristoranti, i bar, i panifici, gli alberghi e tutto il resto. La domanda arriva con eleganza e mai con la minaccia come una volta. Nella buona sostanza, la “preghiera dell’ambasciatore” spiega semplicemente che il negoziante deve servirsi per i suoi approvvigionamenti al grossista di “fiducia” indicato dall’inviato, che di solito è “l’amico buono” dell’amico del commerciante. E questa metodologia si espande in tutti i settori, ma la più diffusa è nel comparto alimentare: frutta e verdura, pane e derivati della farina, acqua, vino, liquori e bevande, carne, pesce e altro, così come nel gioco d’azzardo e l’usura.

Il vecchio fenomeno dei “clienti” che non pagano la droga è scomparso con i vecchi clan; chi non pagava era minacciato e a volte soppresso. Ora per risparmiare sulla mano d’opera sono anche i familiari che vengono utilizzati come pusher o per nascondere gli approvvigionamenti di droga in più punti per un giro di affari davvero notevole.

Le indagini delle forze di polizia sono ormai a catena di montaggio, senza tregua. Arresti copiosi in lungo e in largo per tutto il territorio siracusano, confermano inquirenti e investigatori lavorano alacremente, con arresti in sequenza continua, regolare e avvicendata. Si tratta di gruppi organizzati in una condizione di lavoro attiva H24 stabile, che non viene scalfita dagli arresti copiosi anche in flagranza di reato, effettuati da polizia, carabinieri e guardia di finanza.

Il volume d’affari dei gruppi criminali, ormai scollegati tra di loro, somma una montagna di denaro liquido ogni giorno. Nel preventivo di spesa ci sono le somme per il mantenimento dei familiari degli arrestati e le spese degli avvocati. Un esempio: solo 100 dosi di cocaina quotidianamente vendute, formano un introito di circa 3.000 euro al giorno. Nel corso delle tante indagini, oltre agli arresti, sono stati sequestrati chili e chili di cocaina e di hashish e tanti soldi in contanti, oltre ad armi e munizioni.

Inutile dire che prosegue senza sosta e tanto impegno l’attività di prevenzione dei carabinieri e della polizia di Stato e della guardia di finanza attraverso il lavoro capillare degli investigatori specializzati nel settore droga, oltre al controllo del territorio con spiegamento di uomini e mezzi.

Per la provincia di Siracusa permane un particolare e forte interesse della criminalità organizzata per il traffico di stupefacenti e di mini estorsioni, settore appannaggio sia della criminalità organizzata che di quella comune con i nuovi gruppi indipendente. Sul fronte degli stupefacenti si sono registrati picchi in positivo per i grossisti e spacciatori.

In materia di mafia e affari, da non sottovalutare la “La pericolosità della “zona grigia”, tesi sostenuta dal procuratore Nicola Gratteri. Infatti, come riportato dalla Dia:“Sono proprio queste fasce deviate dell’imprenditoria che diventano l’area grigia che consente alla mafia di creare un’altra area grigia all’interno della Pubblica Amministrazione. Una proprietà transitiva in cui il professionista colluso inocula la mafia nell’Ente locale spesso attraverso la corruzione. Una condotta delittuosa che ha un costo in termini di denaro o di altre utilità che vengono offerte al funzionario pubblico. Un costo che però crea fidelizzazione: il funzionario, una volta corrotto, specie se corrotto dalla mafia, diventerà punto di riferimento dell’organizzazione, non avrà margini di ripensamento, sarà, in definitiva egli stesso mafioso”.

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