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Nessun ’hotspot per migranti a Siracusa: nascerà a Megara Giannalena nel comune di Augusta

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Non ci sarà nessun hotspot per migranti a Siracusa. L’area individuata si trova invece nel territorio di Augusta in un capannone esistente nell’area ex Asi, oggi di proprietà dell’Irsap, in contrada Megara Giannalena, tra la cementeria di Augusta e la zona archeologica di Megara Iblea. La notizia è trapelata dagli ambienti del Ministero degli Interni. Il sito secondo, gli addetti ai lavori, è stato considerato idoneo oltre che strategico perché si trova poco distante dal porto commerciale di Augusta, dove avvengono gli sbarchi. È stato già individuato; i tecnici e i funzionari hanno eseguito nei giorni scorsi un sopralluogo. Il fabbricato ha bisogno di una lieve manutenzione e potrebbe essere operativo nel giro di un mese al massimo.

Sul caso si è innescata una violenta polemica dopo l’annuncio dell’apertura di un centro di prima accoglienza nel territorio di Siracusa, anche con forti dichiarazioni di guerra contro il governo. Nessuno vuole i migranti di colore a casa propria, ma l’invasione è già in atto e non ci siamo resi conto, buona accoglienza o meno, del fenomeno e delle conseguenze che porterà a tutti gli italiani se il governo non riuscirà a mettere un freno all’ondata di esseri umani disperati. Troppe le polemiche e le strumentalizzazioni; intanto i territori italiani si riempiono di poveri diavoli che sfuggono da guerra e fame.

La risposta dell’Europa a questo fenomeno strutturale è inadeguata, e questo per due ragioni. Si vuole rispondere all’immigrazione di massa come a un’emergenza umanitaria, affrontando solo parzialmente l’enorme flusso migratorio prodotto dal collasso degli Stati poveri e in guerra, abbandonando all’ozio e in mezzo alla strada giovani provenienti da tutte le parti del mondo.

La questione migrante è altrettanto importante perché crea complicazioni ai paesi invasi per le politiche economiche e sociali che scaturiscono dall’impoverimento dinamico e dall’affollamento incontrollato, oltre che dalla sicurezza che è fuori controllo; basta guardare la cronaca giudiziaria per rendersi conto dei guai che tante famiglie italiane hanno dovuto sobbarcarsi. Il sistema di accoglienza in Italia è da sempre segnato da una gestione poco trasparente e il più delle volte inefficace. La disponibilità di posti al momento dell’arrivo, le disposizioni del ministero dell’interno, a volte anche la necessità di fare cassa da parte di amministratori e operatori del terzo settore disonesti, come ha dimostrato l’inchiesta Mafia capitale.

Concetto Alota

 

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