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Poca sicurezza: gli agenti di polizia municipale protestano

Gli organi di direzione dell’Osservatorio per la Polizia Locale hanno deciso di fare fronte comune alle aggressioni subite dai vigili urbani nell’esercizio delle loro funzioni. Lo faranno scendendo in strada per dare vita a una manifestazione di carattere regionale. L’annuncio è stato dato in occasione della riunione dell’Osservatorio, tenuta a Enna, nel corso della quale è stato confermato presidente regionale l’ex comandante della municipale di Siracusa, Salvatore Correnti. “Vogliamo rivendicare il diritto alla sicurezza delle forze di polizia locale – spiega Correnti – il riferimento è alla vile aggressione subita dall’ispettore della polizia locale di Catania Luigi Licari, durante il servizio e nell’adempimento del suo dovere. Aspettiamo, con inquietudine e intensa emozione, che l’ispettore si riprenda senza conseguenze e auspichiamo, nello stesso tempo, che la giustizia concluda celermente le indagini”.

Per il presidente dell’Osservatorio “appaiono inquietanti le modalità dell’aggressione, che lasciano supporre l’intento degli aggressori, di sicuro stampo malavitoso, di volere lanciare un preciso messaggio intimidatorio alle Autorità pubbliche e agli stessi cittadini”. Casi di aggressione di una certa gravità ai danni di vigili urbani se ne sono registrati anche nella nostra città e in provincia. Il personale della polizia locale è costretto a operare in totale assenza di opportuni dispositivi di protezione e difesa individuale.

L’Osservatorio per la polizia locale chiede, in particolare, un’adeguata e continua informazione e formazione del personale; un numero adeguato di unità; idonei mezzi, apparecchiature tecnologiche, indumenti, dispositivi e strumenti di difesa e protezione (individuali e di gruppo); le necessarie tutele e coperture assicurative. “In caso di reiterato immobilismo da parte degli organi istituzionali – avverte Correnti – l’Osservatorio per la polizia locale si riserva di valutare l’eventualità di denunziare nelle sedi competenti i responsabili di tali gravi e persistenti omissioni.

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