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Ratificato il contratto di vendita di Isab alla Goi Energy

Il contratto di vendita dell’Isab-Lukoil al gruppo Goi Energy è stato firmato. Lo ha comunicato il direttore generale Eugene Maniakhine, dopo un incontro con i Segretari Generali di Filctem, Femca e Uiltec, rispettivamente Fiorenzo Amato, Alessandro Tripoli e Seby Accolla.

Successivamente alle affermazioni del governo nazionale, che ha dichiarato il polo industriale siracusano sito di interesse nazionale, si aspetta da parte delle Autorità Nazionali, la conferma attraverso l’applicazione della Golden Power, lo strumento che potrebbe di fatto avviare le procedure per il passaggio della raffineria a Goi Energy. La vendita riguarderà tutti gli asset attualmente di proprietà di Isab Lukoil -ovvero il sito sud, quello nord e gli impianti di cogenerazione della Igcc – L’operazione potrebbe concludersi entro il 31 marzo 2023, ma la data più verosimile potrebbe essere quella del 30 aprile, tenendo conto della gestione dei passaggi di tutti i contratti con le aziende dell’indotto.

Tuttavia in merito all’udienza intercorsa il Sindacato unitario (Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil) ravvisa un atteggiamento di cautela volto ad ottenere necessarie quanto dovute rassicurazioni riguardo alla tutela dei posti di lavoro, al piano di investimenti da attuare nel medio-lungo termine e agli obbiettivi di transizione ecologica da traguardare secondo le prescrizioni e gli accordi imposti dalle trattative energetiche stipulate in sedi internazionali.

Relativamente a tali mutazioni aziendali le Organizzazioni Sindacali di categoria palesano il doveroso quanto costruttivo confronto con il nuovo insediamento societario al fine di appurare l’autenticità delle azioni intraprese e di visionare in maniera condivisa le fasi di chiusura delle operazioni di vendita. Se dovessero venir meno le condizioni su esposte, le tre sigle sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil non esiteranno a manifestare concreto dissenso al fine di anteporre la tutela dei livelli occupazionali e la sacralità del lavoro come ‘bene’ incontrovertibile, necessario per poter considerare plausibile il prosieguo ed il buon esito del closing contrattuale.

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