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Resort a Ognina, la società illustra il progetto

E’ durata  circa tre ore la prima conferenza dei servizi, relativa alla realizzazione di un resort nel litorale di Ognina. L’amministratore delegato Giorgio Fanara ha avuto modo di illustrare in via preliminare il senso del progetto ai rappresentanti del Comune di Siracusa, della Sovrintendenza ai beni culturali, della Capitaneria di porto, del Genio civile, presenti alla riunione che si è tenuta presso gli uffici dell’assessorato all’Urbanistica presso il palazzo di vetro di via Brenta.

I responsabili della società “Siracusa Sun lld” hanno illustrato il ,progetto che prevede un investimento di 120 milioni di euro che richiede una variante al piano regolatore generale per la realizzazione di alcune opere. L’intervento prevede la costruzione di un resort che ospita un albergo, un campo di golf a diciotto buche, unità residenziali, un’azienda agricola e un istituto di cucina. La parte ricettiva ripercorre la lottizzazione denominata “Torre Solaria”, già prevista nel Prg vigente, che consente anche la realizzazione del campo da golf, anche se non nelle proporzioni attuali che necessitano di un’area maggiore. Per le altre opere, invece, c’è la necessità di ricorrere alle varianti. La società ha previsto di spostare la l’attuale tratto della strada provinciale 104, a nord-ovest; la realizzazione di un solarium e strutture al servizio alla balneazione nelle nelle due spiagge di Ognina; individuare una nuova zona AS4 (campo da golf con annessa attività ricettivo turistico alberghiera) per creare il campo da golf di primissimo livello su un’area superiore a quella consentita attualmente dal Prg; la costruzione di abitazioni residenziali con servizi accessori centralizzati da concedere in vendita ai soci del club golfistico; la permuta di un’area per recuperare un 16.510 metri quadri di proprietà comunale.
In fase di approfondimento è anche la questione legata al vincolo paesaggistico, che imporrebbe alla società di spostare la zona di rispetto a 300 metri dalla battigia. L’azienda, infatti, pur riconoscendo il livello di tutela a seguito della presenza della macchia mediterranea, ha commissionato uno studio all’Università di Catania per  dimostrare che questo vincolo debba essere considerato solo per 150 metri.

Fin qui il resoconto della prima conferenza dei servizi, alla quale seguiranno altre riunioni, dibattiti e discussioni.

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