L'Opinione

Riorganizzazione sistema beni culturali a Siracusa: molti interrogativi

Dal 20 gennaio inizierà l’iter per i pareri sulla proposta di riorganizzazione del Dipartimento regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana con l’incontro delle Organizzazioni Sindacali. La “riforma”, approvata con la legge di stabilità del 2015 e ispirata ad esigenze giustificate e improcrastinabili di spending review, rimodula strutture e unità operative. I cambiamenti sono di particolare incisività’ in un settore di così grande complessità e strategicità e vanno affrontati aprendo un dibattito pubblico, anziché nel chiuso di poche stanze e di alcuni pur autorevoli o necessitati addetti ai lavori. Si discute di una riduzione da 297 a 207 strutture , ma anche di accorpamenti che prevedono accanto alle Soprintendenze la nascita di Poli regionali per Siti culturali e Parchi archeologici .Il disegno, da una parte, allinea l’Isola alle impostazioni del Ministro Franceschini, lasciando la tutela e la ricerca alle Soprintendenze e organizzando la fruizione in capo ai Poli , dall’altra, orienta a una maggiore efficacia la gestione delle risorse umane, tema nevralgico su cui si sono registrate ricadute negative soprattutto in materia di fruizione dei siti ,ma anche di depauperamento progressivo delle dotazioni organiche. Efficienza, efficacia, economicità, i criteri guida applicati secondo la migliore cultura amministrativa, purtroppo non per Siracusa. Qui, nonostante la presenza e l’attrattività conclamate dai visitatori di un patrimonio archeologico, storico, monumentale, paesaggistico di incomparabile bellezza che le hanno meritato il riconoscimento di due siti UNESCO e di grande attrattore, la proposta del Dipartimento regionale lascia perplessi. Appare assai poco chiaro il motivo per cui si accorpino in un solo Polo il Museo Archeologico Regionale, tre Parchi archeologici- Neapolis, Eloro, Leontinoi, la Villa del Tellaro. Ci si chiede se per la Regione rappresenta un valore un Museo che sta alla pari dei Musei Nazionali e che ha incrementato di un quarto rispetto al 2014 il numero dei visitatori e un Parco Archeologico , la Neapolis, terzo attrattore dell’Isola con le sue 500.000 presenze. Ci si chiede come tre Parchi archeologici di cui due, Neapolis e Eloro, istituendi ( ex legge 20/2000), oltre alla Villa del Tellaro , che si estendono da nord a sud della provincia passando per Megara Hyblea, possano ricevere le necessarie attenzioni da un accorpamento così abnorme tanto più se si guarda a province come Trapani dove sono previsti due servizi per i due parchi di Selinunte e di Segesta.

Ci si chiede quale caratura professionale e umana dovrà avere il dirigente che lo stesso Direttore regionale si spinge a definire “Ministro” per l’attitudine fuori ordinario al coordinamento che deve mostrare nel suo lavoro. Resta l’amara considerazione che ancora una volta, ripetendo tristi recenti vicende toccate alla locale Soprintendenza, a Siracusa possa essere riservata dai vertici regionali un’attenzione residuale tale da rallentarne la crescita, come per altro lasciano pensare i ritardi, le lentezze, le ambiguità che accompagnano l’iter procedurale per il riconoscimento dell’autonomia del Parco della Neapolis, come anche quello dell’Eloro. Due questioni, queste, che deputazione, sindaci, comunità devono rivendicare unitariamente con maggiore determinazione.

Marika Cirone Di Marco

Deputato regionale Pd

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