Cultura

Siracusa, Ares film festival: protagonista la magia di Jan

La magia surrealista di Jan Švankmajer è stata protagonista dell’anteprima della settima edizione dell’Ares International Film & Media Festival che si terra a Siracusa nel prossimo dicembre. Sono stati i saloni dell’ex Chiesa dei Cavalieri di Malta di Siracusa ad ospitare la proiezione del cortometraggio Jidlo (Food), film coerente con la presa di posizione nei confronti di un Expo troppo schierato con l’approccio mainstreaming. L’iniziativa è stata inserita, inoltre, nell’ambito della mostra organizzata dal Laboratorio della Rappresentazione Università degli Studi di Catania – SDS di Architettura di Siracusa sull’Expo di Milano.
“Da tempo pensavo di curare una rassegna su Jan Švankmajer, regista-artista – spiega Antonio Casciaro, direttore dell’Ares Fest – un autore che indica sentieri magici, capaci di far rinascere oggetti e cose (apparentemente) inanimati. Adesso che Sicilia Film Commission ha riconosciuto il merito di anni di lavoro per Ares International Film e Media Festival, posizionandolo utilmente in graduatoria regionale, questo accadrà per il prossimo dicembre con una rassegna di alcuni suoi preziosi cortometraggi”.
L’atto del cibarsi come ci insegna Švankmajer ha una dimensione fagogitante e cannibalistica e non solo ludica ed erotica. Dimensione che l’impostazione meccanicistica imperante non fa che degradare verso l’automatismo e il consumismo anche di cibi-oggetto sempre meno salutari. Una metafora della guerra intangibile che attraversa i popoli nell’atto di ingoiare di tutto, fino a divorarsi reciprocamente. Una metafora dell’uomo-distributore di cose senza senso ma valorizzate da un mercato anonimo e una politica distratta. Tutto questo con tecniche narrative e di ripresa che si intrecciano tra di loro. Proprio queste tecniche – animazioni in stop motion, claymation, marionette, stop frame, impregnate di surrealismo e manierismo – ne fanno un geniale interprete del cinema. Dopo tutto la sua aspirazione a fare – come egli dice – documentari surrealisti dice tutto della sua caratura artistica. Un regista che va oltre i generi e che sa pensare al di fuori degli schemi predisposti  dal conformismo cinematografico attuale.
“Questa sua posizione è perfettamente calzante con la matrice culturale di Ares Festival – conclude Casciaro – una manifestazione che promuove ogni anno un concorso internazionale di film che (come abbiamo avuto già modo di dire tante volte) non fa distinzione tra generi, ma si caratterizza per la capacità di connettere un cinema di frangia, di ricerca, giovane e sperimentale, con uno sguardo nuovo sulla contemporaneità, agli ambiti dell’innovazione della multimedialità; perché riteniamo che un’opera, qualunque sia la ‘forma’ attraverso la quale viene resa esplicita, vada valutata per la sua qualità, il suo valore, l’idea che l’ha generata, il linguaggio multimediale con cui è in grado di parlare al mondo”.

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