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Siracusa, ecco come aiutare il commercio equo e solidale

L’atto di indirizzo sul commercio equo e solidale e sulla finanza etica è stato trattato dal Consiglio comunale di Siracusa con la relazione è stata fatta dal Alessandro Acquaviva, firmatario della proposta assieme a Carmen Castelluccio, il quale ha spiegato che il documento evidenzia una tematica universale qual è la contraddizione tra paesi del nord del mondo e del sud del pianeta. Oggi si vive una situazione di sfruttamento del primi sui secondi che non viene superata con i soli aiuti finanziari, ha detto. La proposta alternativa, fatta propria anche dall’Unione Europea, è di avviare rapporti commerciali che non siano basati sullo sfruttamento e solo sulle sole logiche di mercato.

L’idea è di aiutare il commercio equo e solidale attraverso convenzioni, agevolazioni, autorizzazioni, forme di finanziamento finalizzate all’attività promozionale, commerciale e culturale, in particolare favorendo la finanza etica e agevolando l’utilizzo di locali comunali dismessi o riconvertibili. Un’altra possibilità prospettata da Acquaviva e di fare entrare i prodotti del mercato equo e solidale nelle mense scolastiche assegnando una premialità a chi li utilizza. Un contributo al dibattito è stato dato da Giuseppe Giaquinta, presidente della cooperativa sociale “Francisca Martin”, che gestisce un negozio equo e solidale, il quale ha agganciato la proposta in discussione al drammatico fenomeno dei migranti che stanno arrivando in Europa.

Per Carmen Castelluccio, l’atto di indirizzo serve ad avviare un rapporto tra questo mondo e l’Amministrazione. “Comprare prodotti del mercato equo e solidale – ha spiegato – significa finanziare concreti progetti di solidarietà che aiutano produttori del sud del mondo in difficoltà, che non sfruttano i minori e hanno un’idea vera di giustizia sociale”.

 L’atto di indirizzo è stato votato senza che ci siano stati interventi contrari ed è passato all’unanimità.

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