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Siracusa, la Spero: “Amareggiati per il fango sul porto turistico”

La rotazione ad altro incarico dei funzionari della Sovrintendenza BB.CC.AA di Siracusa Trigilia, Lanteri e Spataro ha segnato il ritorno sulla stampa nazionale, regionale e locale del progetto per la costruzione del Marina nel Porto Grande di Siracusa da parte della società SPERO. Il progetto ed i suoi promotori sono accusati di cementificare il Porto Grande e di creare le premesse per il disconoscimento del titolo di patrimonio dell’umanità attribuito dall’Unesco a Siracusa. La rotazione, si cerca di insinuare, viene incontro alle aspettative della società.
Siamo convinti che la ristrutturazione dell’ex fabbrica e la costruzione del Marina costituiscano il volano per il rilancio della zona degradata di via Elorina ed un forte stimolo per la qualificazione del turismo aretuseo nelle attività dirette ed indirette promosse dai diportisti.
Abbiamo discusso le modifiche al progetto definitivo con gli Assessori regionali al Territorio Lo Bello e Sgarlata, con i Sovrintendenti Basile e Rizzuto, prima della rotazione dei funzionari. Tali interlocuzioni ci hanno consentito di chiedere la convocazione della Conferenza di Servizi per l’esame del progetto; due di esse si sono svolte nel Settembre scorso. A tali conferenze decisorie partecipano una ventina di Enti locali, regionali e nazionali che dovranno dare l’autorizzazione finale alla costruzione.

 Il risultato raggiunto ha messo in moto la macchina del fango che è lo strumento adottato in questi tempi per conseguire obbiettivi che non corrispondono agli interessi della comunità e che travisano la realtà dei fatti. Siamo veramente stanchi ed amareggiati per le accuse infondate che vengono lanciate contro la società Spero e il gruppo Di Stefano.

Vittorio Pianese
Presidente SPERO s.r.l.

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