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Siracusa, Mangiafico: “L’Amministrazioni acceleri su regolamento per la gestione dei beni comuni”

Siracusa, 12 settembre 2020. Adottare un regolamento per la gestione dei beni comuni. A chiederlo, a gran voce, è Michele Mangiafico, ex vicepresidente del Consiglio comunale di Siracusa.

“Un regolamento per la gestione dei beni comuni – spiega Mangiafico – permetterebbe di usufruire dell’energia e della voglia di fare e di curare il proprio territorio da parte di tanti concittadini”.

Peraltro, sono tante le città che hanno adottato questo tipo di regolamento, così come dice Mangiafico: “Sono già 217 i comuni che, alla data odierna, hanno adottato nel nostro Paese un simile regolamento, che trae spunto dall’applicazione del principio di sussidiarietà dell’articolo 118 della Costituzione. Aree incolte, rotatorie, parchi urbani, edifici, facciate avrebbero associazioni o singoli cittadini disposti a prendersene cura in maniera continuativa o saltuaria”.

Tanti potrebbero essere i campi di investimento del regolamento, uno su tutti il verde pubblico, argomento sul quale lo stesso assessore comunale al ramo ha dichiarato candidamente nei giorni scorsi: “c’è stato sicuramente un rallentamento in questi mesi, non so se dovuto esclusivamente al lockdown. Gli interventi sono in ritardo rispetto alla tabella di marcia. Siamo a metà lavoro”.

“La situazione è senza capo né coda, – dice Mangiafico – a causa della pessima decisione politica di dividere la città in cinque lotti e della ancor peggiore individuazione dei lotti con l’esclusione di numerose aree a verde in città che restano incolte e abbandonate. Sarebbe un gesto di grande apertura verso la cittadinanza quello di coinvolgere le persone che hanno a cuore il territorio affidando loro dei pezzi del territorio stesso, risparmiando su appalti che non producono gli effetti attesi nonostante i costi sostenuti”.

“L’idea che mi permetto di offrire all’Amministrazione cittadina, – propone Mangiafico – oltre che essere oggetto di attuazione in altri 217 comuni italiani, è stata anche oggetto di confronto nel corso di un convegno cui ho partecipato nella qualità di vicepresidente del Consiglio comunale nel marzo del 2019 all’Urban Center. E’ trascorso un anno e mezzo da allora e tra i paradossi c’è anche il fatto che proprio coloro che allora sostenevano la buona prassi di un regolamento per la gestione condivisa e partecipata dei beni comuni – ovvero i rappresentanti dell’associazione “Lealtà e Condivisione” – in questo anno e mezzo intercorso al governo della città non abbiano dato seguito alle idee sostenute, trovandosi oggi a gestire spazi urbani oggettivamente in stato di abbandono, senza usufruire della partecipazione dei cittadini”.
In allegato alcune immagini di aree urbane che potrebbero essere oggetto di convenzione con i cittadini:

area verde via Giuseppe Toscano (verde incolto e giochi per bambini distrutti), Parco Robinson, area verde via Cannizzo, rotatoria di via Servi di Maria (crescita del verde priva di cura e fonte di pregiudizio alla sicurezza stradale), area a verde di via Basilicata ad incrocio con via Lazio (nessun intervento di cura e manutenzione del Comune), rotatoria di viale Tunisi intitolata ai caduti della battaglia di Matapan, area a verde degradata e abbandonata in via Salvo Randone davanti al liceo classico Gargallo, rotatoria di via Louis Braille alla Pizzuta (mancata cura del verde con conseguente pericolosità), area incolta di via Freud presso la scuola Archimede.
Si tratta di casi proposti a titolo esemplificativo, ma non esaustivo delle tante situazioni di degrado presenti in città.

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