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“Paga o ti brucio il capannone”: autista in manette

Avrebbe insistito a farsi dare soldi, ma è stato poi arrestato dai Carabinieri del Comando Stazione di Belvedere nella flagranza di reato di tentata estorsione. Le manette sono scattate ai polsi di Salvatore Mangiafico, 61enne siracusano, con precedenti di polizia, di professione autista. L’uomo è stato trovato nei pressi della sede operativa della ditta per la raccolta e smaltimento di inerti “Cappuccio s.r.l.”, sita in Contrada Carancino, intento a chiedere al titolare, alla presenza di testimoni, l’immediata consegna di tremila euro quale asserito credito derivante da precedenti prestazioni lavorative, credito in realtà insussistente, minacciandolo di morte in caso di rifiuto.

Nell’avanzare la richiesta estorsiva il Mangiafico ha fatto anche non troppo velati riferimenti a quanto subito dalla ditta nel mese di settembre, lasciando presupporre di essere il responsabile degli attentati incendiari subiti. Inoltre, non accorgendosi nemmeno della presenza dei Carabinieri, già sul posto proprio per prevenire ulteriori danneggiamenti durante il periodo del fine settimana in cui la ditta è chiusa e meno vigilata, il Mangiafico ha più volte ribadito al titolare che se si fosse rivolto ai militari dell’Arma lo avrebbe ucciso. Tratto in arresto, al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Cavadonna. La perquisizione domiciliare, veicolare e personale ha fornito ai Carabinieri ulteriori riscontri circa la reale pericolosità del soggetto e l’attuale capacità di concretizzare i propositi minatori manifestati: sono stati rinvenuti, infatti, nella disponibilità del Mangiafico (all’interno della vettura) tre bottiglie in plastica da mezzo litro contenenti liquido infiammabile ed olio, una torcia con funzione di accendino, una fionda per il lancio di pietre, un sacco di pietre), sei coltelli di genere vietato (per la possibile foratura di copertoni), nonché vari attrezzi atti allo scasso (tenaglie, tronchesi, giraviti, ecc.). Presso il garage dell’abitazione sono stati rinvenute altre sei bottiglie in plastica da mezzo litro piene di liquido infiammabile e due fusti da cinque litri ciascuno ricolmi di benzina.

Su tutto il materiale, sottoposto a sequestro, i Carabinieri svolgeranno ulteriori accertamenti per verificare quelle che sembrano già evidenti analogie con i fatti pregressi accaduti alla ditta ovvero, in data 15 settembre, il tentativo di incendiare un biotrituratore per inerti, cosparso di liquido infiammabile, che non andò a fuoco in quanto le deboli fiamme si estinsero da sole bruciando solo la vernice del mezzo nella sua parte anteriore; in data 28 settembre u.s., sempre a mezzo bottiglia incendiaria, furono incendiate ventidue tonnellate di bottiglie in plastica e 150 tonnellate di materia biomassa costituita da fogliame di alberi triturato, per un danno complessivo di circa 19mila euro.

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