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Vicenda Open Land, il Comune di Siracusa ancora battuto in Cassazione

Ancora un goal giudiziario è stato segnato a favore dell’Open Land ai danni del Comune di Siracusa. La Corte di Cassazione, a sezioni unite, ha emesso una sentenza con la quale ha rigettato i ricorsi avanzati dal Comune di Siracusa, rappresentato dall’avvocato Nicolò D’Alessandro, e del comitato regionale siciliano dell’associazione Legambiente, difesa dall’avvocato Corrado Giuliano. I fatti si riferiscono all’intricata vicenda giudiziaria, relativa alla costruzione del centro commerciale nell’ex Fiera del Sud nel quartiere di Epipoli.

Il Comune di Siracusa nel ricorso presentato alla suprema Corte aveva avanzato dubbi sulla giurisdizione esclusiva del Consiglio di giustizia amministrativa a decidere in merito alla condanna al risarcimento dei danni in favore della società Open Land.
La Cassazione ha confermato le difese messe in campo dalla società, portate avanti dall’avv. Mario Fiaccavento, confermando che il Cga “ha il potere di disporre in sede di ottemperanza anche modifiche a pronunzie prima rese, statuendo in materia di danni con valutazioni anche diverse in merito al periodo che si riferisce alla qualificazione degli stessi”.

La sentenza di risarcimento dei danni con cui il Comune capoluogo è stato costretto a pagare i primi due milioni e ottocento mila euro, non soltanto è confermata ma è nel frattempo inappellabile. Infatti, con la pronuncia le sezioni unite della suprema Corte confermano il principio rinsaldato ormai negli anni dell’inappellabilità, per i motivi riferiti dal Comune di Siracusa, delle sentenze del Consiglio di Stato. Adesso l’Open Land attende l’esito dell’ottemperanza che dovrà stabilire il da farsi per la rimanenza della richiesta di risarcimento formulata dall’Open Land e valutata dal consulente tecnico, nominato dal Consiglio di giustizia amministrativa con richiesta espressa di commissariamento ad acta del Comune di Siracusa.
Comune che è stato anche condannato al pagamento delle spese processuali, che ammontano a dodici mila euro. La rifusione delle spese di giudizio nei confronti dell’Open Land dovrà corrispondere anche Legambiente, per la quale i giudici hanno affermato “… l’inammissibilità del ricorso incidentale proposto (…) per carenza d’interesse, non essendo la stessa soccombente in ordine alla condanna risarcitoria, né altrimenti destinataria dei provvedimenti istruttori disposti con la sentenza impugnata”.
Il difensore dell’Open Land, avvocato Giuseppe Calafiore, ha ricevuto mandato per proporre azione davanti alla Procura della Corte dei Conti “al fine di accertare eventuali responsabilità connesse al fatto che già all’origine era conosciutissima la costante giurisprudenza della Corte di Cassazione in merito ai costanti rigetti dei ricorsi, avverso le sentenze di ottemperanza del Consiglio di Stato. Questa condanna al pagamento di ulteriori somme a carico dei cittadini era evitabile così come l’azione”.
Ora l’attenzione si sposta nuovamente sul Cga di Palermo, chiamato a definire l’ammontare del risarcimento del danno a favore dell’Open Land che ha realizzato la ristrutturazione funzionale del complesso edilizio ricadente nel quartiere della città di Siracusa denominata Epipoli.

L’ingarbugliata storia giudiziaria, ormai famosa ai più, nasce dal fatto che il comune di Siracusa, dopo avere costituito un ufficio speciale per l’esame della questione, non aveva diritto ad alcun risarcimento. L’Open Land ha proposto ricorso per l’ottemperanza della sentenza del 2013. Il Cga, con sentenza del 28 gennaio  2015 stabilì che “l’interruzione del nesso di causalità materiale o di fatto ipotizzata nella sentenza non si è mai in realtà verificata, di talché l’arco temporale del ritardo comunale nel rilascio del titolo non è soggetto ad alcuna decurtazione”.

C.A.

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