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Carcere di Cavadonna, polizia penitenziaria in stato di agitazione

Programmata una protesta per domani dagli agenti della polizia penitenziaria che da diversi mesi reclamano l’aumento dell’organico per l’esiguo numero di personale in servizio alla casa circondariale siracusana di Cavadonna. La condizione si sarebbe aggravata a causa dell’affollamento di quasi tutti i piani e le celle di cui si compone il nuovo padiglione che ospita altri detenuti, oltre a quelli già ospitati nei vecchi padiglioni.

Tutte le organizzazioni sindacali di categoria hanno fatto pressione perché siano inviati rinforzi al penitenziario di Siracusa, ma le risposte giunte dalle istituzioni non sono state consolanti. I segretari del sindacato hanno avuto tre incontri con Gianfranco De Gesu, dirigente generale dell’amministrazione penitenziaria, da un anno al vertice del Provveditorato regionale per la Sicilia. «Purtroppo, non siamo riusciti a ottenere alcuna rassicurazione dal provveditore – afferma Corrado Della Luna, segretario della Uil penitenziari – Ragion per cui, abbiamo deciso di sospendere l’astensione del personale dal servizio mensa per mettere in atto una più clamorosa manifestazione di protesta».
Gli agenti di polizia penitenziaria in servizio presso la casa circondariale di Cavadonna hanno programmato, infatti, per domani un presidio davanti al carcere siracusano. In prima linea tutte le organizzazioni sindacali, convinti che la situazione sia preoccupante sia in termini di carico di lavoro sia sotto l’aspetto della sicurezza. «Qualora anche questa forma di protesta non dovesse produrre alcun risultato – dice Della Luna – siamo pronti a spostare il nostro obiettivo alla Prefettura di Siracusa, dove abbiamo intenzione di recarci per fare sentire il disagio di tutti gli operatori del penitenziario di Cavadonna». Dal Dipartimento penitenziario era stato annunciato l’arrivo di 35 nuove unità per fare fronte alle nuove esigenze connesse all’attivazione del padiglione ma ne sono arrivate 31. «La carenza d’organico complessiva che accusiamo è di 30-40 unità – fa notare il segretario della Uil penitenziari – dovrebbe arrivare nuovo personale che però non si vede all’orizzonte».

C.A.

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