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La vicenda della convenzione Ias di Priolo finisce alla Corte dei Conti

Siracusa. Il gruppo cosiddetto “antimafia” degli industriali siracusani insiste sulla privatizzazione del depuratore biologico consortile di Priolo, Gargallo Ias, Industria Acque Siracusane, stipulata a suo tempo dall’ex Consorzio Asi, ora Irsap, e scaduto ormai il 31 dicembre di quest’anno. La vicenda apre inquietanti interrogativi nello scenario del Petrolchimico, ma anche nella politica siracusana. L’impianto è considerato strategico per la zona industriale siracusana, in difesa dell’ambiente in generale. Si vuole ottenere in sintesi il trasferimento della proprietà del sito dalla Regione ai privati imprenditori, che sarebbero semplicemente gli attuali utilizzatori del depuratore. In questa logica condizione ci sarebbe la volontà di stabilire un prezzo alla depurazione sulla logica del libero mercato per gli anni che rimangono, con la prospettiva di una riconversione green con i soldi dell’Unione europea, e nel frattempo la libertà d’azione sia economica, sia tecnica, in una sorta di controllore e controllato e il sospetto di una speculazione che produca profitti, una volta terminata la funzione del controllo pubblico. Ma il deputato regionale Enzo Vinciullo, nella sua funzione istituzionale di vice presidente della Commissione bilancio della Regione Sicilia, ha messo nero su bianco ed ha chiesto lumi alla Corte dei Conti con l’invio di un voluminoso dossier.

Concetto Alota    

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