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Noto, sopralluogo al museo del mare in vista della prossima apertura

Ha avuto il suo battesimo ufficiale al “Subinitaly” di Roma, il Salone della subacquea svoltosi nella Capitale a novembre, alla presenza del Sindaco Corrado Bonfanti e adesso si avvia a grandi passi verso l’apertura. Stiamo parlando del Museo del Mare a Calabernardo, presso l’ex caserma della Guardia di Finanza, dove qualche giorno si è tenuto un importante sopralluogo con tutti i tecnici impegnati nella realizzazione dell’importante opera museale. Erano presenti il Soprintendente del mare Regione Sicilia Sebastiano Tusa, il funzionario IV unità operativa –Beni Archeologici Nicolò Bruno, Edoardo Bruni, curatore del Museo del Mare di Noto e il Sindaco Corrado Bonfanti.
Oggetto dell’incontro è stata la definizione degli ultimi dettagli circa l’imminente disposizione delle opere e dei reperti che saranno messi in vetrina nella nuova “casa del mare”, come le anfore che la soprintendenza renderà fruibili, la tipologia di luci e schermi che verranno installati all’interno e così via: i dettagli e le particolarità  saranno curati in ogni sua parte e concorreranno a  rendere unico il Museo, per far vivere ai  visitatori un’esperienza emozionale e avveniristica.
“La realizzazione del Museo è il punto di partenza di una strategica vis turistica e culturale, frutto di una lungimirante prospettiva che ci consentirà di promuovere e allargare l’offerta turistica delle zone costiere. Mi ritengo soddisfatto per avere avviato già da tempo questo importante progetto coinvolgendo professionisti ai massimi livelli, il nostro Museo del Mare sta per aprire i battenti con i migliori auspici”, ha detto il Sindaco di Noto Bonfanti. Entusiasta il Vicesindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Noto Cettina Raudino: “Il museo del mare, fortemente voluto dal Sindaco Corrado Bonfanti, può essere una nuova importantissima risorsa.  Non solo in quanto attrazione turistica ma anche quale nuovo centro di studio che,  catalizzando le eccellenze dell’archeologia del territorio in sinergia con altre realtà, può dare nuovo impulso alla ricerca e quindi alla valorizzazione dei beni archeologici sommersi. Garantire scientificità, coinvolgere esperti della comunità e le associazioni in una struttura di gestione dinamica ed inclusiva  sarà il mio contributo a questa brillante operazione”. E adesso si attende solo la data del taglio del nastro.
E.V.

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