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Sentenza Camcom, Gianninoto: “Sconfitta”. Romano: “Giusto così”

La Corte costituzionale ha riportato le lancette dell’orologio indietro di due anni. La sentenza con cui ha ritenuto illegittimo il decreto legge del 2021 ha dato il via libera al ripristino della Camera di commercio del Sud Est con l’accorpamento degli enti di Catania, Siracusa e Ragusa. In attesa che il commissario Antonino Belcuore avvii il processo per la ricomposizione del consiglio d’amministrazione, non mancano i commenti. “La Corte costituzionale ha dato conferma dell’illegittimità di un ragionamento politico che palesava l’impossibilità di procedere a un nuovo sistema camerale”, dice Sandro Romano, già consigliere della Camcom del Sud Est, il quale fa notare che “ad oggi, quest’ingerenza politica ha fatto perdere tante opportunità di crescita alle nostre imprese. Pensiamo, su tutte, a quei cinque milioni di euro che la Camcom aveva destinato per la realizzazione, nella nostra città, del più grande centro congressi della Sicilia Orientale. Progetto al quale, molto probabilmente, dovremo dire addio perché imprenditori privati hanno compreso la portata dell’infrastruttura e si stanno organizzando per realizzarlo a Catania. Auspico che il commissario, che, ad oggi, non ha battuto ciglio rispetto al mandato ricevuto, proceda immediatamente alla ricostituzione degli organi attraverso l’avvio delle procedure per il rinnovo del consiglio camerale”. 

“E’ una grande sconfitta per il territorio. Lo scippo della Camera di Commercio di Siracusa diventa definitivo”, dice Pippo Gianninoto, componente dell’associazione Siracusa Protagonista 2016 che osserva: “Adesso si deve andare avanti e riuscire, nel più breve tempo possibile, ad eleggere i nuovi organismi della Camera del Sud Est garantendo l’equa rappresentanza ai tre territori accorpati. Parte una nuova sfida: riuscire a rinnovare gli organismi di governo della grande Camera con uno statuto modificato in senso federale che consenta che le sedi accorpate, di Siracusa e Ragusa, non siano di sola rappresentanza ma sedi legali al pari della capofila con un vice presidente, dirigenti ed organi a cui affidare le attività istituzionali e il funzionamento dei servizi”.

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