Siracusa, da sempre un satellite della malavita organizzata
Siracusa è stata da sempre un porto franco, un territorio satellite al servizio della malavita organizzata d’altri luoghi; il rapporto con mafia palermitana, catanese e la ‘ndrangheta calabrese e stato registrato copioso e di continuo, specie per quel che riguarda il traffico della droga, dove le quantità trattate e transitate per il territorio siracusano sono sempre copiose. Il sequestro da parte delle forze dell’ordine siracusane di droghe registrato negli ultimi ventiquattro mesi è stato notevole e con un sistema dove a essere arrestati sono quasi sempre incensurati; segno che il sistema funziona a compartimenti stagni, e non è un caso che il punto d’appuntamento si trova registrato lungo l’arteria autostradale all’altezza dello svincolo tra Siracusa nord, Floridia e Priolo. Infatti, è Floridia, oltre che Lentini, dove si è registrato il maggior interesse all’ingrosso della droga, finanche con diversi omicidi e clan che si sono succeduti nel controllo del traffico e si sono affrontati in una guerra feroce e collegata direttamente al traffico della droga; a Floridia gli interessi per gli stupefacenti hanno un punto di forza economico non indifferente, dove a investire milioni di euro, sono da sempre i “baroni dell’usura”, che agguantano ogni affare, dove poter lucrare dopo la crisi economica dell’economia. Il giro di moneta contante che ruota sull’affare droga è indefinibile. Floridia con i suoi “banchieri” è un punto di riferimento certo e sicuro per corrieri e commercianti, che per motivi logistici s’incontrano in un luogo di passaggio più consono per regolare gli affari in gran segreto come una comune autostrada dove il transito riesce a nascondere i movimenti loschi. Risultanze che i magistrati inquirenti della DDA di Reggio Calabria riportano nei verbali e nei decreti, parlando di “traffici illeciti, dove trovano riscontro nei rapporti allacciati con esponenti della realtà criminale siciliana”. Molti sono stati nel passato i corrieri siracusani arrestati nel territorio di Messina provenienti dalla Calabria da parte di polizia e carabinieri con i rispettivi gruppi operativi antidroga in servizio a Siracusa, in collaborazione con i colleghi messinesi e calabresi, come anche nel territorio palermitano.
L’Italia è il paese invaso delle droghe I dati dell’antidroga parlano chiaro: in un anno la quantità di sostanze sequestrate è aumentata di oltre il 40 per cento, soprattutto a causa di quelle sintetiche. E i cartelli criminali, sempre più potenti e aprono nuove rotte, con oltre settantadue mila chilogrammi di droghe sequestrati nel 2013, un più 43 per cento rispetto all’anno precedente, e trentatré mila persone segnalate all’Autorità giudiziaria e con oltre venti mila operazioni antidroga. I dati della Direzione centrale per i servizi antidroga del Viminale fotografano l’Italia come uno dei poli principali della droga, per il consumo e soprattutto per il transito. Un paese in cui le organizzazioni criminali continuano a operare e a fare affari.
Più cannabis e droghe sintetiche. Trentaseimila mila chili di hashish, trentamila mila di marijuana, in totale sessantacinque mila chili di cannabis, il 50 per cento in più in un solo anno. E ancora sessanta chili e cinque mila dosi di anfetaminici in polvere e persino più del doppio di pasticche di LSD. Cala invece l’Italia delle piantagioni, che nel 2012 aveva segnato un record con oltre 20mila chili sequestrati, ma si rimedia importando. Cannabis e droghe sintetiche sono in costante crescita, mentre diminuiscono del sei per cento i sequestri di cocaina, nonostante il trend degli ultimi anni non vari, con una domanda ormai stabile, e cala anche della stessa percentuale l’eroina, distribuita soprattutto nel Nord Italia.
Con oltre quaranta chili di droga e oltre di dieci mila piante di cannabis sequestrate è la Sicilia a classificarsi al primo posto, dove Siracusa ha fatto registrare un interesse non indifferente rapportato al numero di abitanti e alla proporzione del territorio; ma l’Italia, da Nord a Sud, attraverso i suoi aeroporti, valichi e soprattutto porti, è un approdo per la droga. In Puglia le forze dell’ordine hanno sequestrato nel passato dieci mila chili di droga, in Lazio oltre sette mila così come in Lombardia. E poi, a Sud, la Calabria, con il porto d’ingresso di Gioia Tauro, dove furono sequestrati oltre 1.600 chili di cocaina, e risalendo ad Ancona con un sequestro di due mila chili di marijuana, fino alle acque al largo di Pantelleria che hanno fatto emergere ben quindici mila e settecento chili di hashish.
Concetto Alota